lunedì 10 marzo 2008

materiale di approfondimento

In questa sezione del blog è possibile scaricare materiale di approfondimento sui seguenti temi:

  • Formazione iniziale e reclutamento - Organici e precariato per scaricare il materiale clicca qui;
  • Indicazioni nazionali per scaricare il materiale clicca qui;
  • Istruzione tecnica e professionale per scaricare il materiale clicca qui;
  • obbligo scolastico per scaricare il materiale clicca qui;
  • Parità scolastica - scuole private per scaricare il materiale clicca qui;
  • Programmi dei partiti, dei soggetti e delle associazioni sulla scuola ed i settori della conoscenza per scaricare il materiale clicca qui;

venerdì 29 febbraio 2008

costruire il programma, insieme

L'Associazione Nazionale Per la Scuola della Repubblica ha scritto una lettera sul confronto programmatico con la Sinistra l'Arcobaleno.

*per scaricare la lettera dell'Associazione Per la Scuola della Repubblica clicca qui

i materiali degli stati generali della sinistra sul tema dei saperi

Nell'ambito della due giorni organizzata da La Sinistra alla fiera di Roma lo scorso 8 dicembre il Seminario sulla Conoscenza ha prodotto un documento.
per scaricare il documento generale cliccate qui

il Cantiere della Conoscenza

il 27 luglio 2007 il Partito della Rifondazione Comunista, il Partito dei Comunisti Italiani, i Verdi e Sinistra Democratica hanno dato vita al Cantiere della Conoscenza.

DOCUMENTO PROGRAMMATICO


La conoscenza, nella società della globalizzazione, assume una centralità dovuta ad esigenze molteplici nonché contraddittorie del capitalismo di questa fase. Essa è infatti indispensabile per l’attuale straordinaria accelerazione della produttività del lavoro, per i processi d’espansione del mercato fino al vivente, per l’acquisizione ed il dominio di una quantità sempre maggiore d’intelligenza nei processi produttivi. Contemporaneamente la diffusione della conoscenza estende e generalizza strumenti di maggiore comprensione della realtà. Il capitalismo ha oggi necessità di sempre maggiori risorse intellettuali, ciò crea nuove contraddizioni, espropriando del sapere i soggetti che consentono l’incremento di conoscenza nella produzione e nella distribuzione, e li sottopone a forme di sfruttamento e di precarizzazione del lavoro e della vita sempre più intensi. Lo stesso sistema d’istruzione dei giovani e la produzione artistica, per natura e vocazione disinteressati, vengono espropriati della loro funzione sociale e risucchiati nel mercato in un processo più o meno lento, ma che appare inesorabile, da quando l’Organizzazione Mondiale per il Commercio ha deciso che anche tali beni non possono sottrarsi al mercato, dal momento che costituiscono un “affare” di enorme portata. Al contrario pensiamo che anche la conoscenza appartenga a quell’insieme di beni comuni che non possono essere alienati dal mercato, diritti universali e beni fondamentali ai quali ogni persona deve poter accedere. Siamo consapevoli della portata della sfida per la trasformazione dell’economia della conoscenza in “società della conoscenza”, in cui la libera e massima possibilità di espressione personale possa costruire una società contrassegnata dalla pace, dal rispetto e dalla valorizzazione delle differenze, dalla riappropriazione del tempo e degli spazi di vita, dal controllo sociale sulla scienza e sui processi produttivi e riproduttivi. Proprio per la portata di questa sfida, pensiamo che sia indispensabile la costruzione di un punto di vista di “sinistra” forte ed in grado di attrarre soggettività oggi disgregate e subalterne alla società dei consumi; un’aggregazione autorevole nella critica al neoliberismo come modello dominante dell’attuale fase del capitalismo. Per creare senso comune su questi temi, pensiamo sia indispensabile un’azione comune di tutte quelle soggettività, organizzazioni partitiche, sindacali, associative a vario titolo, che in questi anni hanno maturato una resistenza ed una critica al neoliberismo, che pur esercitando una forte egemonia nelle società avanzate ha visto l’insorgenza di movimenti che ne hanno messo in discussione molti aspetti fondamentali. Si tratta di dar vita ad un vero e proprio cantiere che costruisca una efficace possibilità di contrastare processi distruttivi dell’ambiente, della convivenza civile e persino della vita. Un cantiere aperto a tutti quei soggetti organizzati od individuali che intendono avviare insieme un percorso, nel quale si possano incontrare culture ed origini diverse, disponibili ad un confronto paritario, per la costruzione di uno spazio comune, capace di proporre un’alternativa alle politiche liberiste e di ripensare al futuro come prospettiva di liberazione ed uguaglianza nella diversità per tutte e tutti.

Istruzione

Il rilancio della scuola è una urgenza non più rinviabile. Le forze della sinistra identificano nei seguenti punti un terreno di comune indagine e azione:
• Difesa della laicità della scuola pubblica;
• Elevamento dell’obbligo scolastico a 18 anni da assolversi nell’ambito del sistema di istruzione;
• Piano aggiuntivo (oltre alla triennalità già programmata con la Finanziaria 2007) di immissioni in ruolo dei lavoratori precari (insegnanti ed ata) della scuola;
• Abrogazione della previsione di aumento dello 0.4 nel rapporto alunni/classe;
• Rispetto del tetto massimo di 25 alunni per classe senza deroghe e di 20 alunni per classe in presenza di un solo alunno diversamente abile;
• Nuova definizione delle norme per il sostegno in modo da rendere esigibile il diritto di attivare un percorso di sostegno alla classe ogniqualvolta se ne ravviserà la necessità;
• Previsione di mediatori culturali e linguistici a supporto dell’attività didattica ordinaria;
• Piano straordinario di finanziamenti per il ripianamento dei debiti delle Istituzioni scolastiche;
• Aumento delle somme accreditate alle scuole per le supplenze e per il funzionamento ordinario;
• Piano aggiuntivo (oltre ai finanziamenti previsti nell’ultima Finanziaria) per l’edilizia scolastica;
• Superamento delle Indicazioni nazionali della Moratti;
• Potenziamento del tempo pieno come modello scolastico a 40 ore settimanali e 2 insegnanti;
• Definizione del biennio unitario e riforma della scuola media inferiore;
• Riforma degli organi collegiali nella direzione di un allargamento della partecipazione;
• Valorizzazione della funzione e del ruolo dei docenti sul piano culturale, sociale e professionale;
• Risorse per nuove istituzioni scolastiche che promuovano l’educazione degli adulti, favorendo percorsi di alfabetizzazione funzionale rivolti a tutti i cittadini.


Università e ricerca

Investire nel terreno dell’Università e della Ricerca è strategico per la qualità economica e sociale dello sviluppo e la sua sostenibilità.
Per questo, sin dalla Finanziaria, le forze della sinistra ritengono prioritaria una azione comune sui seguenti terreni:
• E’ emerso il comune intendimento di arrivare ad una posizione unitaria sulle questioni che dovranno essere affrontate in occasione della prossima legge finanziaria.
• Prevedere il superamento dell’attuale situazione di precariato che oltre a non trovare nessuna giustificazione nella pur difficile situazione del bilancio pubblico rappresenta una condizione insostenibile e di spreco di risorse umane e materiali.
• Superare la vessatoria norma del blocco delle assunzioni i cui oneri sono comunque all’interno degli stanziamenti a bilancio.
• Superare le condizioni di grave difficoltà accumulate in questi anni che rappresentano una penalizzazione anche finanziaria per il paese date le conseguenti difficoltà e spesso impossibilità di adire ai finanziamenti e ai progetti comunitari.
• Recuperare condizioni di funzionamento tali da rendere possibili e coerente i positivi percorsi verso i processi di valutazione del merito, da un lato attraverso l’adeguamento dei finanziamenti ordinari e dall’altro attraverso lo sviluppo – esteso a tutti gli enti di ricerca - delle procedure di gestione contenute nel ddl Mussi.
• Dedicare una riflessione ad hoc al tema della qualità dello sviluppo che deve vedere nella ricerca pubblica un punto di riferimento e di iniziativa tale da sopperire alla carenze di un sistema produttivo che, nonostante i consistenti trasferimenti finanziari pubblici, sta accumulando pericolosi deficit tecnologici e di qualità dello
sviluppo, e che si riflette in un generale arretramento economico, sociale,
ambientale e culturale del paese.

Cultura

• La cultura e’ un bene comune, un diritto inalienabile e non privatizzabile. La cultura, risorsa fondamentale per lo sviluppo del paese, ha per noi un valore in sé, a prescindere dall’utile economico che può produrre. La cultura e’ tra gli strumenti fondamentali, insieme ad altri, per la crescita individuale e collettiva, strumento per la formazione di una coscienza critica, oltre che occasione per uno sviluppo di qualità. Il valore della cultura risiede nell’utile culturale e quindi sociale che determina.
• Uno stato civile investe in cultura: come e’ scritto nel programma dell’unione e come viene indicato nel documento di programmazione economica e finanziaria del governo, l’investimento in cultura va portato almeno all’1 percento del pil (ora e’ allo 0,26 percento circa)
• Servono politiche pubbliche che garantiscano a tutti il diritto di accesso alla produzione della cultura e il diritto di accesso alla fruizione della cultura. Politiche pubbliche che:
- Favoriscano e sostengano economicamente la produzione indipendente e quindi la pluralità dell’espressione e dell’offerta culturale;
- Contrastino con normative antitrust i monopoli nei settori della musica,
dell’audiovisivo, dell’editoria;
- Creino spazi realmente pubblici di produzione, sperimentazione, riflessione,
ricerca, incontro, scambio;
- In attuazione della convenzione dell’UNESCO per la protezione e la promozione delle diversità delle espressioni culturali, recentemente ratificata dal governo, promuovano la produzione culturale nazionale, anche sullo scenario internazionale;
- Aboliscano qualsiasi forma di censura, quella del mercato, quella degli apparati di produzione, quella amministrativa;
- Prevedano la riduzione dell’iva al 4 percento per tutti i prodotti e le attività culturali;
- Prevedano interventi economici e prezzi ridotti per i giovani e le classi più disagiate per concerti, teatri, cinema, mostre, biblioteche, musei, archivi, eccetera.
- Prevedano l’obbligo per tutti gli archivi pubblici (rai, cineteca nazionale, discoteca di stato, ecc.) di fornire gratuitamente copia delle opere conservate alle scuole pubbliche e a chiunque ne voglia fare un uso esclusivamente culturale; prevedano l’obbligo di garantire l’accesso ai loro archivi.
• Sono urgenti politiche pubbliche che garantiscano la formazione professionale e
culturale.
• Va assicurato il riconoscimento del lavoro creativo e artistico come lavoro: ammortizzatori sociali, malattie del lavoro, pensioni, riconoscimento del periodo di non lavoro come periodo di lavoro e quindi come tale retribuito. Il rispetto del contratto nazionale di lavoro e’ requisito per accedere a qualsiasi forma di finanziamento pubblico.
• E’ necessario affrontare la sfida posta dalla riforma del Titolo V della Carta Costituzionale attraverso un approccio di cooperazione e collaborazione tra i diversi livelli Istituzionali coinvolti, rifiutando una soluzione di mera sussidiarietà o una frammentazione della politica culturale.

Dichiarazione d'intenti dell'Assemblea della sinistra e degli ecologisti

Noi, donne e uomini che abbiamo partecipato all'Assemblea della sinistra e degli ecologisti, siamo impegnati nella costruzione di un nuovo soggetto della sinistra e degli ecologisti: unitario, plurale, federativo. L'Italia moderna, nata dalla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista, ha bisogno di una sinistra politica rinnovata. Il mondo chiama a nuove culture critiche, che conservano la memoria del passato e tengono lo sguardo rivolto al futuro.
Questi sono i nostri principi: uguaglianza, giustizia, libertà; pace, dialogo di civiltà; valore del lavoro e del sapere; centralità dell'ambiente; laicità dello Stato; critica dei modelli patriarcali e maschilisti.

Il soggetto della sinistra e degli ecologisti oggi parte. Crescerà attraverso un processo popolare, democratico e partecipato, aperto alle adesioni collettive e singole, per radicarsi nella storia del Paese. L’ ambizione è quella di costituire non una forza minoritaria, ma una forza grande ed autonoma, capace di competere per l' egemonia, influente nella vita della società e dello Stato, che pesi nella realtà politico-sociale del centrosinistra. Un soggetto capace di contrastare le derive populiste e plebiscitarie, figlie di una politica debole e della separazione tra potere e cittadini. Un protagonista in Italia, interno ai movimenti, collegato ai gruppi e ai partiti più importanti della sinistra e dell' ambientalismo in Europa.

La sinistra/l' arcobaleno che vogliamo è del lavoro e dell' ambiente. La globalizzazione liberista si è retta su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali. La riduzione a merce provoca la doppia rottura degli equilibri sociali e degli equilibri ambientali. Intollerabile crescita delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici hanno una comune origine e portano alla stessa risposta: un altro mondo è possibile.

Mettere in valore l' ambiente e il lavoro (in tutte le sue forme, da quelle oggi più ripetitive alle più creative) e il cuore di un pensiero nuovo, che non rinuncia coltivare in questo mondo la speranza umana. In Occidente, ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne. Comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale, e la progettazione di una riforma più grande di quella che portò allo Stato sociale: una società non consumista, un' economia non dissipativa ed ecologica, una tecnologia più evoluta. Un nuovo inventario dei beni comuni dell'umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. La conoscenza deve crescere ed essere distribuita: impossibile, senza la libertà ,
della cultura, dell'informazione, della scienza e della ricerca, e senza la lotta conseguente contro le regressioni tribali, etniche, nazionaliste, fondamentaliste. II dialogo tra culture e civiltà diverse, aperto a nuove scritture universalistiche dei diritti sociali e dei principi di liberta, e tanto più essenziale nell' epoca delle grandi migrazioni, del web e della comunicazione globale.

La sinistra/l' arcobaleno che vogliamo è della pace. Lo spirito della guerra minaccia l'umanità. Ecco di nuovo la corsa al riarmo: cresce vertiginosamente la spesa per armamenti convenzionali, chimici, batteriologici, nucleari. Saltano le firme sui Trattati di riduzione e controllo degli armamenti. L’ Europa e uno degli epicentri della corsa. Ora, e il momento di fermarla. La pace, che ha visto scendere in campo il più grande movimento di massa del dopoguerra, particolarmente in occasione della guerra irakena, è la carta vincente. La pace è possibile in un mondo multipolare. I fatti hanno gia dimostrato che il mondo non è governabile da un unico centro di comando. Anche per questo c' e bisogno di un' Europa più forte ed autonoma.

La sinistra/l' arcobaleno che vogliamo è delle libertà individuali e collettive. Le libertà possono crescere solo in uno Stato laico. Per questo la laicità dello Stato è un bene non negoziabile. Uno Stato laico riconosce le forme di vita e le scelte sessuali di tutte e di tutti. Si regge sul rispetto di tutti i sistemi di idee, di tutte le concezioni religiose, di tutte le visioni del mondo. Combatte l' omofobia e il maschilismo. Assume dal femminismo la critica delle strutture patriarcali e il principio della democrazia di genere. Crea le condizioni sociali e istituzionali per rendere effettivi i diritti e le scelte libere di tutte e di tutti.

La sinistra/l' arcobaleno che vogliamo guarda ad una nuova stagione della democrazia italiana. Pronta ad assumersi, oggi e in futuro, responsabilità di governo, od
esercitare la sua funzione dall' opposizione. I temi all' ordine del giorno sembrano
" autorità, governabilità, decisione" , non si vede che quelli veri sono
l' autorevolezza e la legittimazione, una nuova capacità di rappresentanza politica, in un rapporto dialettico con l' autonomia della rappresentanza sociale, a partire dai grandi sindacati di categoria e confederali.

La sinistra/l' arcobaleno contribuirà a rinnovare il sistema politico e le forme della partecipazione democratica, contrasterà l' antico trasformismo. Se c' e declino italiano, esso dipende dal corporativismo, dal dilagare del privilegio e dell'ineguaglianza; dalla debole innovazione, dalla perdita di coesione, dalla diffusa illegalità; dalla perdita della capacità di indignarsi verso quello stato di violenza assoluta che si chiama mafia, 'ndrangheta, camorra; dall' oblio della questione morale. Riformare la democrazia e la politica vuol dire nutrire di valori un progetto di società.

Noi, partecipanti all' Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti, ci rivolgiamo alle forze politiche, ai gruppi organizzati, ai movimenti, al popolo della sinistra, a tutte le singole persone che vogliono partecipare attivamente alla costruzione del nuovo soggetto federativo. In una discussione aperta e libera sulle idee, gli obiettivi, i programmi, le forme di organizzazione e di rappresentanza.

Venite, diventate parte di un progetto che può cambiare profondamente la situazione italiana e inf1uenzare la politica europea.


Assemblea generale della sinistra e degli ecologisti

Roma, 8/9 dicembre 2007